Emergenza migranti
“Quello che mi stupisce e mi addolora è che con un po’ di buona volontà da parte di tutti noi potremmo egregiamente risolvere la situazione”. Sono parole che invitano alla calma e alla collaborazione tra tutte le istituzioni e gli enti interessati quelle pronunciate dal vescovo di Ventimiglia, monsignor Antonio Suetta, che proprio nelle prossime ore incontrerà il prefetto della città per accordarsi sulla disponibilità data dalla Chiesa locale di accogliere i profughi sgomberati. “Noi ieri – spiega il vescovo -, in maniera molto bella e in coincidenza con la festa del Corpus Domini, abbiamo accolto 20 profughi in seminario nella parte che avevamo libera. E siamo disposti a realizzare una tendopoli in collaborazione con la Croce Rossa in un cortile del seminario e in altre due parrocchie”. Un progetto “in evoluzione” che deve però avere l’ok del prefetto. E’ comunque intenzione del vescovo accogliere i profughi per “tutto il tempo sufficiente perché le istituzioni si organizzino meglio”.
Il vescovo parla di una “situazione di grande confusione” e racconta che da quando c’è stata la visita il 7 maggio del ministro Alfano è stato deciso di adottare “una linea dura che però non è risolutiva”. “Vi erano sicuramente dei disagi in quanto il campo della Croce Rossa era collocato in un centro nevralgico della città, la stazione”. Le decisioni prese però non sono risolutive: “Si provvede al trasferimento forzoso dei migranti, poi per un difetto di sistema dopo pochi giorni vi sono altri migranti che arrivano. Per cui alla fine, per le istituzioni le decisioni prese sono un costo, per i migranti una sofferenza e per la città non sono la soluzione del problema. Non lo dico polemicamente, è un dato di fatto visto anche lo sforzo delle istituzioni di rispondere alle necessità. A me pare una risposta insufficiente e per lo meno inefficace”. Il centro è stato chiuso ed ora è vuoto. “Queste persone sono vaganti in città”, racconta il vescovo. Ma quanti sono i migranti a Ventimiglia. “Un dato di riferimento che noi abbiamo è che da circa un mese – risponde mons. Suetta – abbiamo una media di 250 passaggi al giorno al nostro centro di ascolto di Ventimiglia gestito dalla Caritas, dove prevalentemente diamo un pasto. Poi compatibilmente con la disponibilità dei volontari, cerchiamo di dare la possibilità di una doccia. Ci sono medici volontari e si provvede anche alla distribuzione di vestiario. Le ultime stime ultimamente parlano di circa 300 persone nei campi abusivi”.