Lutto

Funerali Card. Capovilla: mons. Forte (Chieti-Vasto), “ombra fedelissima del grande Papa del Concilio”

“La Sua figura esile è ombra fedelissima del grande Papa del Concilio, da lui servito con generosità e fedeltà assolute, non di meno tessendo rapporti e procurando occasioni che potessero aiutare la recezione dello spirito, della parola e dell’opera di Roncalli”. Così l’arcivescovo di Chieti-Vasto, monsignor Bruno Forte, ha tratteggiato la figura del cardinale Loris Francesco Capovilla nel corso dei funerali celebrati a Sotto il Monte. Con le sue parole mons. Forte ha presentato “una geo-biografia, una sorta di pellegrinaggio attraverso le tappe geografiche, che sono state e sono sempre rimaste in don Loris”. Cominciando dai “fecondissimi anni veneziani” che “gli consentono di maturare una ricchissima vocazione al dialogo e all’incontro con tutti, non solo per i suoi impegni di comunicatore, attento e sensibile verso i mutamenti in atto nelle vicende storiche e sociali, ma anche per la naturale disposizione che Venezia trasmette all’apertura all’altro”. Qui affina una “attitudine al dialogo” che “non abbandonerà più per tutta la sua lunga vita”. Poi Roma che “diventa il secondo luogo dell’anima e che segnerà la personalità e la vita di Capovilla”. “Gli anni romani – ha affermato mons. Forte – e la straordinaria primavera del Concilio Vaticano II, voluto dal Papa buono, incideranno profondamente nell’animo del prete veneziano, venuto al Conclave col Suo Patriarca”. Per l’arcivescovo di Chieti-Vasto, “l’esperienza romana viene a significare per Capovilla non solo una nuova percezione della cattolicità della Chiesa, ma anche l’urgenza di amarla obbedendo a Dio e seguendo il Papa nell’aprirsi con Lui al soffio vigoroso del rinnovamento fedele ispirato dallo Spirito del Signore”. “La fedeltà assoluta, leale e libera ai successori di Pietro è stata una costante dell’intera esistenza di don Loris”, ha riconosciuto mons. Forte, che ha ricordato come “Paolo VI che lo aveva voluto perito conciliare, lo nomina il 26 giugno 1967 arcivescovo metropolita di Chieti e amministratore perpetuo della diocesi di Vasto (oggi arcidiocesi di Chieti-Vasto)”.