Filippine: vescovi, “no a ripristino della pena di morte come annunciato da neopresidente Duterte”

Alcuni vescovi filippini hanno preso posizione contro l’annuncio del neoeletto presidente Rodrigo Duterte di voler ripristinare la pena di morte nel Paese dal 30 giugno prossimo, giorno in cui sarà ufficialmente in carica. “Solo Dio può avere potere sulla vita. Dio dà la vita e Dio la toglie, nessuno dovrebbe mettersi al posto suo”, ha affermato monsignor Ruperto Santos, vescovo di Balanga e presidente della Commissione episcopale per la cura pastorale dei migranti e degli itineranti. Duterte è chiamato nelle Filippine “il giustiziere” per aver combattuto la criminalità quando era sindaco di Davao attraverso l’uso di forze speciali. Secondo monsignor Santos, il presidente Duterte “anziché ripristinare la pensa capitale dovrebbe riformare le prigioni e il sistema della giustizia”. Monsignor Ramon Arguelles, arcivescovo di Lipa, ha addirittura affermato “che è disposto a farsi uccidere al posto di coloro che il governo vuole condannare alla pena di morte”, riferisce l’agenzia cattolica Ucanews. Le Filippine hanno firmato una moratoria contro la pena di morte nel 2011 e commutato in ergastolo le sentenze di morte di 1.230 condannati alla pena capitale.

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