“Oggi gli scienziati possono prelevare le cellule staminali da quasi tutti i tessuti del nostro corpo – cellule da cordone ombelicale, mesenchimali, ematopoietiche, T-cells, dendritiche -. Attualmente, sia che si tratti di immunoterapie per il cancro o di trattamenti per le malattie rare, ci sono più di 30 mila trial di terapia cellulare in fase di sviluppo registrate sul sito clinicaltrials.govetc”. A spiegarlo è questa mattina Robin Smith, presidente della Stem for Life Foundation, nella relazione introduttiva ai lavori della terza conferenza internazionale sulla medicina rigenerativa, da oggi al 30 aprile nell’Aula nuova del Sinodo per iniziativa del Pontificio Consiglio della cultura, della Stem for Life Foundation e della Stoq Foundation su “Cellular Horizons. How Science, Technology, Information and Communication Will Impact Society”. “Ora – spiega la dottoressa – la promessa delle terapie cellulari sta intersecando la terapia genica e i big data. Gli scienziati stanno sviluppando modi per riparare gli ‘errori’ del Dna umano e affrontare le patologie più gravi, stiamo sviluppando reti di supercomputer e tecnologie diagnostiche avanzate per individuare il trattamento giusto, al momento giusto, per ogni sottotipo di malattia. Questo è la medicina di precisione”. Obiettivo della tre giorni vaticana, “far vedere in questi orizzonti cellulari come potrà svilupparsi il nostro futuro”. Non solo medici e ricercatori: “Incontreremo anche pazienti reali e le loro famiglie, donatori e investitori. Vogliamo fare domande dure per il futuro delle cellule e per l’inevitabile dibattito etico/antropologico” perché puntualizza, “non possiamo e non vogliamo giocare a fare Dio, ci devono essere dei limiti”. Il pensiero e la gratitudine della dottoressa vanno a due papi: Benedetto XVI e Francesco. Grazie al primo si è avviato il percorso nel 2011: “il suo spirito universalistico” ha reso possibile “questo primo appuntamento non divisivo ma unitivo e collaborativo”. “La cosa bella è che ognuno può curarsi senza essere obbligato a scegliere tra scienza e fede”. I temi della conferenza sono i tumori pediatrici e la speranza per i bambini, le malattie rare e le popolazioni emarginate: “A ispirare questa scelta è la visione di Francesco, la sua predilezione per i poveri e il suo appello al mondo alla compassione”.