“Abbiamo collaborato con il governo italiano alla realizzazione del Piano nazionale dell’infanzia. Quello sulla povertà, da noi fortemente voluto, si sta stendendo finalmente stendendo e non era mai stato fatto prima d’ora”. Così ha affermato Giacomo Guerrera, presidente del comitato italiani per l’Unicef. In occasione della presentazione del Report Card 13, “Equità per i bambini. Una classifica della disuguaglianza nel benessere dei bambini nei Paesi ricchi”, avvenuta oggi nella sede della presidenza del Consiglio dei ministri. “Abbiamo chiesto e spinto il governo a fare delle indagini sulla povertà – ha continuato il rappresentante dell’Unicef – che colpisce l’infanzia per avere dati grazie ai quali è possibile intervenire”. Secondo il rapporto illustrato oggi, in contemporanea con la presentazione internazionale di Parigi, in Italia le misure anti povertà mirate all’infanzia non hanno efficacia: “Hanno uno scarsissimo effetto – ha commentato Guerrera – perché non abbiamo una raccolta corretta di informazioni precise sulle risorse investite. I soldi vengono date dallo Stato alle amministrazioni locali ma non c’è un’indagine precisa su come vengano impiegate”. Riguardo alla dimensione studiata dal rapporto, è quella della salute a preoccupare di più il responsabile italiano dell’Unicef: “Abbiamo scoperto con questa indagine che le nostre bambine lamentano un disagio maggiore rispetto ai maschi – ha spiegato -. Ė una scoperta che va sottolineata, dovuta al fatto secondo me che le ragazze non si sentono confortate”.