Sovvenire: mons. Negro (Otranto), per un “umanesimo che abbatte muri e cosruisce ponti”

“Come potremmo essere cristiani nell’Italia e nell’Europa di oggi, se pensassimo a costruire muri e a effettuare respingimenti? Saremmo allora scribi e farisei ipocriti e il nostro sarebbe il falso umanesimo dei sepolcri imbiancati. Potremmo parlare di misericordia chiudendo il nostro cuore a questi fratelli e sorelle nell’umanità comune?”. Con queste parole monsignor Donato Negro, arcivescovo di Otranto e presidente del Comitato per gli interventi caritativi nel Terzo Mondo, aprendo i lavori del convegno nazionale degli incaricati diocesani per il Sovvenire, in corso a Bologna (fino a mercoledì 13 aprile) sul tema “Condivisione dei beni per un umanesimo di misericordia”. “Nel Vangelo di Gesù – ha detto l’arcivescovo – troveremo la via per un umanesimo che non sia antropocentrico cioè selvaggio consumatore e distruttore dell’ambiente e che non sia d’altra parte antiumano e disumano. Il Vangelo – ha concluso – ci indica la via di un umanesimo della misericordia che abbraccia tutta la creazione perché integrale e integrante. Un umanesimo che abbatte i muri e costruisce ponti”. Nella sessione inaugurale Matteo Calabresi, responsabile del Servizio promozione sostegno economico alla Chiesa cattolica, ha aggiornato sulle attività del Servizio, esprimendo soddisfazione per la “recente pubblicazione al Consiglio episcopale permanente di poco meno di un mese fa dei criteri di chiarezza e trasparenza in ambito economico necessari per tutte quelle realtà che richiedono il sostegno dei fondi dell’8x1000”. Da Calabresi anche la sottolineatura dei “benefici di una regolamentazione più chiara e trasparente e soprattutto della corresponsabilità che tutti i percettori dei fondi dovranno dimostrare anche comunicando la provenienza dei fondi stessi”.

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