
“Vi assicuro che niente di quello che è avvenuto oggi lo sento solo per me”. Sono le parole pronunciate da monsignor Renato Marangoni, nominato dal Papa nuovo vescovo di Belluno-Feltre, dopo la sua ordinazione episcopale, avvenuta ieri a Padova per le mani del vescovo Claudio Cipolla. Nelle parole di monsignor Marangoni, tutta la riconoscenza per la Chiesa di Padova, “che mi ha dato il dono e il coraggio di dire: ‘Io vado a pescare’. Nello sconfinato territorio della diocesi posso attestare di aver trovato ‘discepoli che Gesù amava’ in ogni comunità incontrata, soprattutto nella più piccola e bisognosa”. Subito prima, nell’omelia della Messa celebrata nella cattedrale di Padova, monsignor Cipolla si è riferito al nuovo ministero che attende monsignor Marangoni: “A Belluno-Feltre non si vive la professione di pescatori e Gesù non sta aspettando sulla riva”, ha esordito, facendo notare che “rispetto a quei tempi, gli uomini e le donne hanno cambiato cultura, stile di vita, abitudini e tipi di lavoro: anche l’organizzazione sociale è cambiata e senz’altro in meglio: adesso ci sono scuole, ospedali, ci sono i comuni e c’è lo Stato, c’è l’Europa. Ci sono anche le aziende e le multinazionali, c’è la finanza mondiale e la politica, con le relative faticose dinamiche”. “Ma tu, come Gesù – ha proseguito il presule – cercherai la ‘tua’ riva, presso il ‘tuo’ mare, dove vivono e lavorano i tuoi nuovi fratelli e sorelle; quella riva è luogo di incontro e di attesa, quella riva c’è sempre per tutti, e lì silenzioso aspetterai, in nome di Gesù, che il loro cuore ti intraveda, batta un po’ più forte, che gli sguardi ti fissino da lontano, sarai tu stesso a chiedere aiuto per aprire un contatto, lascerai che ti raggiungano”.