Cardinale Bassetti: all’Università di Perugia, “il cristiano non grida, ma piuttosto ascolta”

“Il cristiano non grida, ma piuttosto ascolta, e non si stanca di cercare e ricercare, senza mai dare nulla per scontato: è attento al soffio dello Spirito, ossia alle testimonianze dei fratelli, anche di quelli più lontani, perché in tutti c’è il seme del Creatore”. Lo ha detto il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, nell’omelia della Messa di inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Perugia. “Amore per la verità e disponibilità all’ascolto sono il vero atteggiamento di chi si apre alla comprensione dell’altro, confrontandosi in un dialogo vero, senza prevaricazioni”, ha proseguito: “E questo vale anche quando ci si applica allo studio, sia che si scrutino le grandi fonti storiche della sapienza, sia che si indaghi il futuro negli spazi interplanetari o nelle grandi possibilità di bene offerte dalla tecnologia e da tutte le scienze”. “Che cos’è la ricerca della verità? Ecco la domanda che investe l’uomo di ogni tempo”, ha detto il porporato, spiegando che “la pratica della ricerca, laicamente, rappresenta il principio ispiratore della universitas studiorum fin dalla fondazione. Lo studio, lo spirito di abnegazione e l’esigenza del dialogo – che è la base imprescindibile del rapporto fra docente e discepolo – richiedono un sincero e paziente atteggiamento di apertura verso l’altro. Senza questa volontà, senza questo amore di capire e di entrare in sintonia si rischia l’incomprensione. L’uomo aperto alla ricerca del vero si sforza di entrare in rapporto con il pensiero e le azioni del prossimo e di capire le ragioni della sua vita e della sua storia”. “È in questo la speranza che il nostro vecchio mondo può e deve riporre nelle nuove generazioni”, ha aggiunto Bassetti: “È questo il buon seme che la universitas studiorum può e deve davvero coltivare e diffondere a tutti”. “Le Università non possono rappresentare solo un costo per lo Stato o l’appendice finale dell’apparato educativo”, ha ammonito: “Sono il cuore pulsante e il maggior fattore di sviluppo di un Paese”, e “senza di esse, senza una giusta valorizzazione della loro funzione sociale, difficilmente, si potrà uscire da questa fase di continua stagnazione economica”. Infine il ricordo di mons. Elio Bromuri, rettore della chiesa dell’Università per oltre mezzo secolo.

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