Oltre un milione di foto (1.180.909) e 76.200 video segnalati, quasi 10mila (9.872) siti denunciati, 700mila bambini coinvolti in tutto il mondo, tra questi anche neonati. Esplodono i social network e gli archivi cloud, ma anche la faccia oscura del deep web: questo e molto altro è contenuto nel Report 2015 che l’associazione Meter onlus ha presentato oggi a Roma, presso la Radio Vaticana. La pedofilia, si legge nel report che sintetizza l’attività svolta l’anno scorso da Meter, “utilizza tanti canali, ma soprattutto social network, archivi e deep web, la parte oscura di Internet. Quest’anno poi il numero di segnalazioni legate ai social ha avuto una vera e propria esplosione: 3.414 contro gli appena 180 del 2014. Ed è solo l’inizio”. A preoccupare Meter è il costante aumento del mercato della pedofilia e pedopornografia online: 9.872 siti segnalati nel 2015 rispetto ai 7.712 dell’anno precedente. Sono ben 3.169 i protocolli inviati alla Polizia postale – Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia online (Cncpo) nell’ambito del protocollo di collaborazione siglato nel 2008. Altre segnalazioni sono state inviate alle polizie estere. Per don Fortunato Di Noto, fondatore di Meter, i pedofili “online” restano spesso impuniti “perché le leggi non sono uniformi, la giustizia di certe nazioni è poco incisiva, manca una cultura adeguata per la lotta alla pedofilia che si dovrebbe anzitutto tradurre in una difesa incondizionata dell’infanzia”. “Vorremo – aggiunge – far nascere vergogna e consapevolezza in tutti del fatto che poco o nulla si sta facendo per combattere lo sfruttamento sessuale dei bambini, la pedofilia e la pedopornografia”.