
“Tristezza e costernazione” ma anche “profonda incomprensione” e “dolore” nel vedersi accusato in maniera così “ingiustificata”. “Esprimendo ancora un volta alle vittime tutto il suo più profondo sostegno, disponibilità e compassione”, il cardinale Philippe Barbarin chiede anche che “siano rispettati i suoi diritti, il suo onore e la presunzione d’innocenza”. Reagisce così l’arcivescovo di Lione, nei confronti del quale è stata depositata una denuncia per “messa in pericolo della vita altrui e provocazione al suicidio”.
Barbarin è finito al centro di un vero e proprio terremoto che sta scuotendo insieme a lui tutta la Chiesa di Francia per un caso di un sacerdote pedofilo di Lione che sul finire degli anni ‘90 ha commesso violenze e abusi su alcuni ragazzi. Ieri le vittime – che hanno costituito l’associazione “La Parole Libérée” – hanno inviato al Papa una lettera con la richiesta di essere ricevuti in udienza privata in Vaticano. Sempre ieri, nel tardo pomeriggio, il cardinale Barbarin decide di uscire con un comunicato – pubblicato dalla diocesi di Lione – in cui dice di aver appreso con “tristezza e costernazione che una denuncia nei suoi confronti è stata depositata”. “Pur comprendendo il dolore di ogni persona vittima di atti tanto più inammissibili in quanto commessi da un sacerdote, il cardinale non può non manifestare la sua profonda incomprensione di fronte a questa denuncia”.
Nel comunicato la diocesi spiega come i fatti di aggressione sessuale siano stati commessi da un sacerdote della diocesi di Lione tra il 1990 e il 1993, quando la vittima che ha presentato denuncia, aveva dai 16 ai 19 anni. È nel 2009, che la vittima incontra il cardinale Barbarin e gli comunica la sua intenzione di presentare denuncia. “Denuncia – si legge nel comunicato – che sarà depositata e archiviata senza azioni da parte della giustizia”.
“È con dolore – prosegue la diocesi – che il cardinale Barbarin si vede accusare oggi in maniera così ingiustificata, tanto è evidente che in nessun caso lui ha messo in pericolo la vita di altri né incoraggiato qualcuno a suicidarsi. Il cardinale chiede solennemente che si lasci la giustizia indagare con serenità. L’interesse di coloro che hanno presentato denuncia come quello delle persone che sono state denunciate, è che la giustizia stabilisca la verità”. Il cardinale ribadisce ancora una volta la sua disponibilità a “cooperare in tutta trasparenza con la giustizia”. Il cardinale parteciperà proprio in questi giorni a Lourdes all’assemblea plenaria dei vescovi di Francia. Prima di partire chiede ai fedeli della diocesi di pregare per tutte le vittime, “perché la verità sia accertata e torni la pace”.