Un appello al Parlamento italiano con proposte concrete sulla pace, il disarmo e la riconversione industriale. Lo presenteranno domani, 16 marzo, i giovani del Movimento politico per l’unità d’Italia, insieme ai Giovani per un mondo unito, nel corso di un’iniziativa promossa alla Camera alla presenza della presidente Laura Boldrini, del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e di altri parlamentari in occasione dell’anniversario della morte di Chiara Lubich (fondatrice del Movimento dei Focolari cui afferiscono le organizzazioni promotrici). Pasquale Ferrara, diplomatico, Michele Zanzucchi, direttore di Città Nuova, Shahrzad Houshmand, teologa musulmana, saranno gli interlocutori per discutere i contenuti del “manifesto”. Il rispetto della legge 185/90[, e nello specifico l’interruzione dell’esportazione di armi e del loro transito sul territorio nazionale, verso Paesi in evidente stato di conflitto armato e Pesi che stanno commettendo gravi violazioni dei diritti umani, è la prima richiesta. I giovani, in estrema sintesi, chiedono inoltre lo stanziamento di fondi per la riconversione a fini civili dell’industria bellica, con riferimento a quanto stabilito nell’art. 1 comma 3 della legge 185/90; la trasparenza e il controllo delle transazioni bancarie verso importazioni, esportazioni e transito di sistemi d’arma; l’inclusione tra le priorità dell’agenda politica di temi come l’integrazione e l’accoglienza, promuovendo azioni volte a tutelare le minoranze, contrastando l’esclusione sociale e promuovendo politiche di dialogo che favoriscano una convivenza più pacifica, inclusiva ed arricchente. Infine l’investimento di maggiori risorse nella cooperazione internazionale e nella promozione di vie non armate per la costruzione della pace.