Società
“Il modo migliore per ricordare una persona che ci ha accompagnato lungo il cammino come Vittorio Bachelet è quello di attuare gli obiettivi verso i quali camminava”. Così ha affermato monsignor Mansueto Bianchi, assistente ecclesiastico di Azione cattolica, in merito alla figura del giurista e rappresentante dell’associazione ucciso dalle Brigate Rosse nel 1980, in occasione del XXXVI Convegno Bachelet che si è concluso a Roma. Nella prima giornata di ieri del simposio, Bianchi aveva presieduto una celebrazione eucaristica in cui si era fatta memoria, durante l’omelia, della testimonianza di Vittorio Bachelet in quegli anni difficili della storia italiana. “Una caratteristica dei cristiani – ha proseguito il vescovo – è che noi non abbiamo la luce solare del mezzogiorno ma camminiamo in penombra, abbiamo quindi bisogno del discernimento e dell’assunzione di responsabilità”. Riguardo al tema scelto per il convegno, le varie disuguaglianze, monsignor Bianchi ha osservato: “La società attuale è segnata da disuguaglianze profonde e il rischio maggiore è l’ottundimento della coscienza, cioè, l’essere indifferente e il non agire. Bisogna liberare il cammino dell’Italia e dell’umanità dal rischio delle sabbie mobili dell’indifferenza. Un’associazione come l’Azione cattolica può fare molto per ridestare le coscienze e il coraggio di trovare strade nuove che ci liberino dall’assopimento del cuore”.