Viaggio apostolico

Papa in Messico: alle autorità, politica crei “ponti” contro “cultura dello scarto”

“Una cultura ancestrale e un capitale umano aperto alla speranza, come il vostro, deve essere una fonte di stimolo per trovare nuove forme di dialogo, di trattativa, di ponti in grado di guidarci lungo il percorso di un impegno di solidarietà”. Nel suo primo giorno in Messico, citando la Gaudium et Spes, il Papa ha rivolto un appello affinché “tutti, incominciando da quelli che si definiscono cristiani, ci dedichiamo alla costruzione di una politica autenticamente umana e di una società nella quale nessuno si senta vittima della cultura dello scarto”. “Ai responsabili della vita sociale, culturale e politica – ha affermato Francesco – compete in modo speciale lavorare per offrire a tutti i cittadini l’opportunità di essere degni protagonisti del loro destino, nella famiglia e in tutti gli ambiti nei quali si sviluppa la socialità umana, aiutandoli a trovare un effettivo accesso ai beni materiali e spirituali indispensabili: abitazione adeguata, lavoro degno, alimentazione, giustizia reale, una sicurezza effettiva, un ambiente sano e pacifico”. “Questo non è soltanto una questione di leggi che richiedono aggiornamenti e migliorie – sempre necessarie –, ma di una urgente formazione della responsabilità personale di ciascuno nel pieno rispetto dell’altro come corresponsabile nella causa comune di promuovere lo sviluppo della nazione”, ha puntualizzato il Papa: “È un compito che coinvolge tutto il popolo messicano nelle sue varie istanze, sia pubbliche sia private, collettive come individuali”. Il popolo messicano, del resto, “ha rafforzato la sua esperienza con un’identità che è stata forgiata in momenti ardui e difficili della sua storia da grandi testimonianze di cittadini che hanno compreso che, per poter superare le situazioni nate dalla chiusura dell’individualismo, era necessario l’accordo delle istituzioni politiche, sociali e del mercato e di tutti gli uomini e le donne impegnati nella ricerca del bene comune e nella promozione della dignità della persona”.