Religiosi: assemblea Cism, accorpate 7 regioni dei salesiani dell’Italia centrale

È l’invecchiamento il “motivo scatenante che ha generato il desiderio di mettersi in stato di conversione pastorale e riformularsi”. Così don Leonardo Mancini, superiore provinciale dei salesiani dell’Italia centrale, ha spiegato ieri la riorganizzazione nazionale dei salesiani intervenendo, a Rimini, alla 56ª assemblea generale della Cism (Conferenza italiana superiori maggiori). Dal 2006 al 2008 sono state accorpate gradualmente ben 7 regioni dell’Italia centrale “Mettere insieme 540 confratelli con 53 presenze e un organismo centrale a servizio di tutti è operazione consistente e impegnativa”, ha puntualizzato don Macini, evidenziando che “abbiamo condiviso buone prassi e messo insieme energie per riformulare l’azione pastorale e le modalità di vita comunitaria”. Chiuse anche 17 comunità in 8 anni, un taglio “doloroso – ha affermato – ma inevitabile se orientato a dare respiro ai confratelli, che rischiavano di essere consumati dalle opere”. Ad Olbia si sta percorrendo la strada della contaminazione: i salesiani, infatti, hanno appena attivato un oratorio in sinergia con gli oratori diocesani, particolarmente attento ai disagi giovanili, in rete con le attività promosse in parrocchia. Anche i salesiani stanno vivendo una rinnovata sinergia con i laici che è “un ritorno alle origini, come il fondatore aveva intuito, da recuperare – conclude – non solo per necessità ma per nuova consapevolezza che li porta spesso a dirigere intere opere, dai ruoli di più stretta competenza professionale verso una crescente capacità pastorale e decisionale”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori

Informativa sulla Privacy