In risposta all’appello di Papa Francesco contro la tratta delle persone”, “un crimine contro l’umanità”, “noi, come Chiesa cattolica, ci rivolgiamo nuovamente ai Governi affinché ratifichino la Convenzione dell’ufficio internazionale del lavoro sul lavoro nella pesca del 2007 (Ilo, n. 188), per creare un ambiente sicuro a bordo delle navi da pesca e migliori condizioni di benessere per i pescatori”. Lo si legge nel messaggio del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti, in occasione della Giornata mondiale della pesca, che si celebra il 21 novembre. “Nell’ottobre 2016, la Convenzione è stata ratificata da nove Stati costieri , e quindi occorre ancora la ratifica di un solo Paese perché possa entrare in vigore”, ricorda il messaggio a firma del cardinale Antonio Maria Vegliò e padre Gabriele Bentoglio, rispettivamente presidente e sotto-segretario del Pontificio Consiglio. “Mentre esprimiamo la nostra gratitudine ai cappellani e ai volontari dell’Apostolato del Mare per la loro dedizione e il loro impegno – proseguono il cardinale Vegliò e padre Bentoglio -, li invitiamo ad essere vigili e ad intensificare la loro presenza nei porti di pesca, al fine di identificare e soccorrere le vittime della tratta”. È altresì “necessario che l’Apostolato del Mare lavori a più stretto contatto con i responsabili delle comunità di pesca per educare e prevenire la tratta di esseri umani proponendo alternative possibili di lavoro e sussistenza”, concludono.