Albania: i messaggi dei vescovi per la chiusura del Giubileo della misericordia

“Non basta parlare di misericordia, bisogna praticare la misericordia. In quest’Anno Santo ne abbiamo parlato molto, ora bisogna praticare la misericordia”. Così mons. Angelo Massafra, arcivescovo di Scutari-Pult e presidente della Conferenza episcopale albanese (Cea), chiudendo il 12 e il 13 novembre le Porte Sante della diocesi (Santuario Madre del Buon Consiglio e cattedrale), ha sintetizzato il cammino che si apre con la chiusura dell’Anno Santo. “Fuori dalla chiesa c’è un universo da scoprire – ha detto l’arcivescovo, secondo quanto riferisce l’Ufficio stampa della Cea – e c’è un Regno che si deve compiere: molti poveri aspettano l’invito a sedersi alla tavola di questo Regno; gli afflitti aspettano di essere consolati; gli affamati di giustizia di essere saziati. Ci sono tante persone assetate di vendetta che aspettano di essere visitate, evangelizzate e invitate a perdonare, proprio come hanno fatto i nostri martiri”. Stesso messaggio dal vescovo di Rrëshen, mons. Cristoforo Palmieri, che chiudendo la Porta Santa della cattedrale, domenica 13 novembre, ha auspicato che “non si chiudano mai le porte del cuore a Dio: è sempre alla soglia della nostra porta e bussa”. Nell’arcidiocesi di Tirana l’Anno Santo verrà chiuso sabato prossimo, 19 novembre, nella cattedrale di San Paolo, dall’amministratore diocesano, monsignor George Frendo.

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