Monsignor Galantino: su immigrazione non serve “muro contro muro”, c’è “ignoranza colpevole”

“Accogliere e integrare”: è il binomio necessario per affrontare le questioni legate all’immigrazione. A ribadirlo è stato monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, interpellato dai giornalisti a margine del suo intervento all’apertura dei “martedì” della Gregoriana. A proposito di quanto avvenuto a Gorino, Galantino ha ricordato che l’immigrazione “è uno dei temi nei quali il muro contro muro non serve, nemmeno per le decisioni”. “Bisogna mettersi – ha aggiunto – nei panni di chi è chiamato ad assumere decisioni immediate, sollecitato da una parte a rispondere ai bisogni e alle urgenze, dall’altro a fronteggiare la reazione emotiva, di pancia delle persone”. Per il segretario generale della Cei, “non è questione di assecondare barricate, ma di evitare ulteriori motivi di scontro”.”L’accoglienza e l’integrazione non si inventano – ha ammonito Galantino – se non c’è una cultura, una disponibilità di fondo a lavorare sulla formazione e l’informazione”. Per il segretario generale della Cei, “c’è un’ignoranza colpevole sull’immigrazione, una non disponibilità a capire fino in fondo le motivazioni che spingono queste persone a lasciare le loro nazioni, che noi occidentali abbiamo depredato: l’accoglienza ha il sapore della restituzione. Penso alla Siria, all’Iraq e alla Libia, nazioni che sono in guerra. Chi è andato a fare la guerra?”. Quanto all’impatto dell’immigrazione in Italia e in Europa, per Galantino “c’è una differenza tra il percepito e la realtà”.

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