Più del 20% della copertura vegetale "già non esiste più", ha precisato mons. Barreto Jimeno, anche perché "gli Stati considerano prioritaria la crescita economica e lo sfruttamento delle risorse come urgenza nazionale". I popoli indigeni, ha aggiunto Michel Roy, segretario generale di Caritas internationalis, "sono considerati ingombranti, impedimenti alla realizzazione di ambiziosi progetti di sviluppo e in generale i più poveri ed indifesi vedono i loro diritti sistematicamente schiacciati". "E’ nostra responsabilità ha affermato spegnere i motori e fermarci. Fermarci dal voler produrre ad ogni costo, dal saccheggiare e distruggere, dallo spogliare i popoli dell’ambiente che permette loro di vivere, con la loro cultura e le loro ricchezze umane". Per Mauricio Lopez, segretario esecutivo della Repam, che si riunirà nuovamente oggi pomeriggio a Roma, difendere l’Amazzonia "è un imperativo morale universale per il futuro del nostro pianeta".” “