
“La teologia ha una grande responsabilità: può aiutare la fede ma, talvolta, se sviluppata male, può persino ostacolarla”. Queste le parole di Marcello Pera, filosofo della scienza, partecipando alla tavola rotonda sul tema “Parlare di Dio nella società secolare”, svoltasi nel pomeriggio alla Pontificia Università della Santa Croce, a Roma, in occasione della pubblicazione dell’opera “La teologia fondamentale in contesto scientifico” di Giuseppe Tanzella-Nitti. “Una teologia in contesto scientifico – ha sottolineato Pera – deve saper svolgere i suoi argomenti sapendo accettare il contrappunto critico dei suoi compagni di viaggio, la filosofia, la storia e le scienze”. Dopo di lui è intervenuto Lluìs Oviedo, ordinario di antropologia teologica e teologia fondamentale presso la Pontificia Università Antonianum. “Anche la teologia fondamentale – ha affermato Oviedo – deve diventare una teologia ‘in uscita’, incontrando gli altri saperi (filosofia, scienze sperimentali, ecc…) per un dialogo proficuo e profondo con l’uomo contemporaneo”. La tavola rotonda è stata moderata da Robert Cheib, docente di teologia fondamentale presso l’Università del Sacro Cuore in Roma.