Processi matrimoniali: mons. Becciu (Santa Sede), "la centralità del vescovo prassi antica" (2)

"Con il crescere delle Chiese, la responsabilità pastorale del vescovo nel dirimere le dispute assunse sempre maggiore e più universale significato all’interno della Chiesa, anche nelle questioni civili", ha ricordato monsignor Becciu. Dopo aver offerto un excursus storico sulla questione, il presule ha sottolineato che in questo contesto storico "si inserisce il ministero petrino di Papa Francesco". "La logica della prossimità secondo Papa Francesco – ha chiarito – è connessa alla ‘riforma delle strutture, che esige la conversione pastorale’ e manifesta direttamente lo spirito che anima la riforma del processo matrimoniale. Lo stesso Pontefice, nell’udienza ai partecipanti al corso sul rato et non consumato (5 novembre 2014), ricordò che i vescovi nel Sinodo manifestarono profonda sollecitudine per lo snellimento delle procedure in ordine a una vera e celere giustizia, vicina ai fedeli". È proprio in questa ottica, ha concluso, che "il motu proprio Mitis ludex, affinché ‘sia finalmente tradotto in pratica l’insegnamento del concilio Vaticano II’, ordina ‘che il vescovo stesso nella sua Chiesa, di cui è costituito pastore e capo, è per ciò stesso giudice tra i fedeli a lui affidati’".” “