
Contro la Chiesa attacchi mediatici isterici. È quanto ha sottolineato ieri il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, in un’intervista alla Radio Vaticana. “Non credo – ha detto il cardinale – che queste polemiche possano creare un’atmosfera serena. Effettivamente, c’è un’atmosfera pesante. Se leggiamo la stampa, vediamo attacchi forse poco ragionati, poco pensati, molto emotivi per non dire isterici. C’è il proverbio che dice: il Signore sa scrivere dritto tra le righe storte. Certamente, non credo siano attacchi ben intenzionati. Sono attacchi alla Chiesa. Possono tradursi o trasformarsi in un bene se li sappiamo anche accogliere con quello spirito di conversione e di ritorno al Vangelo che il Signore ci chiede. Io cercherei di cogliere proprio questo aspetto perché di conversione abbiamo tutti e sempre bisogno”. Il cardinale si è soffermato poi sulle parole del Papa domenica scorsa all’Angelus: ha detto che proseguirà nella sua azione di riforma. “Cambiare le cose – ha rilevato il cardinale – è sempre difficile perché tutti siamo tentati di proseguire nella nostra tranquillità nel nostro ‘tam tam’ di ogni giorno. Ci sono da vincere, in questo senso, delle resistenze. Definirle fisiologiche è troppo poco, definirle patologiche è troppo. Sono resistenze presenti. Credo sia anche importante affrontarle in maniera costruttiva, in modo che possano trasformarsi. Credo sia questa la chiave di volta di questa vicenda: trasformare quelle che possono essere le normali resistenze di fronte ai cambiamenti in strumenti di riforma. E tutti hanno questo desiderio di cambiare in meglio. Quel miglioramento che il Papa ha chiesto lui stesso alla Curia”.