Salute: Geraci (Caritas), senza percorsi integrazione è a rischio patrimonio salute immigrati

"Siamo ad un crinale della storia: se non riusciamo ad attivare validi percorsi di integrazione si rischia di perdere il patrimonio di salute degli immigrati". A lanciare l’allarme è Salvatore Geraci, responsabile dell’area sanitaria della Caritas e presidente della Società italiana di medicina delle migrazioni (Simm), all’incontro Cei sulla pastorale della salute. Geraci precisa che "nell’ambito degli ‘immigrati economici’ partono solo quelli sani. Tra quelli che invece partono in cerca di protezione internazionale, dal 9% al 30% hanno subito eventi traumatizzanti, spesso ferite indivisibili che ne hanno minato la salute. A questo si aggiunge il degrado acuto legato al percorso migratorio e le morti, tutte evitabili". "Tra i fenomeni ritraumatizzanti durante il viaggio, l’annegamento di un parente. Negli ultimi mesi sono arrivati in Italia 39 minori non accompagnati traumatizzati per la morte dei loro genitori". Geraci sostiene la necessità di "un’accoglienza dignitosa. Il Papa insiste perché famiglie e parrocchie accolgano numeri piccoli perché si possano instaurare rapporti diretti, reali". Dal punto di vista dell’assistenza sanitaria, Geraci parla di "un aumento dell’accessibilità" ma anche "di aumento della fragilità sociale. Sono diminuiti gli incidenti sul lavoro, ma perché è diminuito il lavoro, mentre le interruzioni volontarie di gravidanza nelle donne immigrate sono 3-4 volte maggiori di quelle delle italiane. Troppo alta la percentuale dei ricoveri impropri.” “