Chiesa

Salute: don Arice (Cei), società sta cambiando, occorre nuovo paradigma pastorale

“La pastorale della salute deve avere un duplice sguardo che diventa uno solo in Gesù Cristo: verso la Parola di Dio e verso la storia: la Parola e il giornale”. Lo ha detto questa mattina a Roma don Carmine Arice, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei, inaugurando i lavori della Consulta nazionale che proseguono domani con un convegno. “Se non vogliamo rinchiuderci in sacrestia – il suo monito – dobbiamo tastare il polso della nostra Italia: la Parola illumina la storia e la storia illumina la comprensione della Parola”. Papa Francesco auspica una “conversione pastorale; dobbiamo capire in quale direzione andare per realizzarla”. Il Giubileo della misericordia, ha aggiunto,” non è solo una devozione esplicitata; sono convinto che nasce da uno sguardo sulla storia del nostro tempo e sulla parola necessaria che è la misericordia da vivere fino in fondo e in tutte le sue conseguenze”. Don Arice ha invitato a considerare i punti della Relatio finalis del Sinodo sulla famiglia che riguardano malattia, anziani, vedovanza, disabilità, sfide etiche, in attesa del documento del Papa che, “come ha detto ieri il cardinale Parolin, dovrebbe arrivare a breve”. Tra le sfide, ha sottolineato, anche quella del gender. “La società sta cambiando, deve cambiare anche il paradigma della nostra pastorale, tenendo conto della diversità dei territori”. Tra le emergenze, anziani, patologie mentali in aumento e immigrati. “Tutto questo richiede un’animazione pastorale sul territorio: è la grande sfida cui siamo chiamati”.