"La preghiera cristiana è contemporaneamente personale e comunitaria, si realizza sempre nella comunione della Chiesa", ha ammonito Ladaria sottolineando che "già dai primi secoli cristiani vi sono stati metodi sbagliati di preghiera, e lo stesso è accaduto in tempi recenti". "La meditazione cristiana deve partire sempre da Cristo e dalla sua dimensione umana e terrena, si ispira a Cristo e conduce a Cristo", ha proseguito citando l’esempio "importante" di Santa Teresa d’Avila. Nonostante ciò, ha puntualizzato Ladaria, la Lettera citata "ci esorta ad apprezzare quello che di buono esiste nelle altre religioni", come "i differenti stadi della vita spirituale: purificazione, illuminazione, unione". Quest’ultima, però, "è solo un dono di Dio, non si raggiunge tramite una tecnica. I metodi di tipo psico-fisico e corporeo possono essere di aiuto per una distensione interiore, nonostante le sensazioni del corpo non possano confondersi con le esperienze spirituali". Gesù, in altre parole, "rappresenta il cammino in cui devono confluire, per essere validi, tutti i cammini personali che ogni fedele cristiano deve cercare e seguire secondo quello che più si adatta al suo temperamento".