
“Come leader religiosi, la nostra sfida più urgente oggi è trasformare sfiducia, sospetto, intolleranza in una nuova cultura fondata sul rispetto, la comprensione reciproca, la non violenza, la solidarietà e la risoluzione pacifica del conflitto”. Lo ha scritto il cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, ai partecipanti alla Assemblea europea di Religions for Peace in corso fino al 1° novembre a Castel Gandolfo (Roma). Religions for Peace ha scelto come tema dell’incontro “Accogliersi vicendevolmente: dalla paura alla fiducia”. Nel suo messaggio ai leader delle diverse religioni presenti, il cardinale ha parlato delle “molteplici sfide che l’Europa sta affrontando oggi” tra cui “la paura di perdere la propria identità” che conduce a fenomeni come “il radicalismo e il fondamentalismo”, “la tendenza a chiudersi in se stessi”, “xenofobia, aumento della intolleranza verso le religioni diverse e le minoranze”. Il cardinale fa riferimento anche ai “flussi migratori forzati causati dalle guerre, dai regimi dittatoriali e dalle crisi ecologiche”. “Come trasformare la paura in fiducia – chiede il cardinale Tauran – la discriminazione in rispetto, l’inimicizia in amicizia, la polarizzazione in solidarietà”, “lo scontro in incontro e dialogo?”. “La vera missione della religione – scrive il presidente del dicastero vaticano per il dialogo interreligioso – è la pace, perché religione e pace camminano insieme. Nessun vero leader religioso può ignorare che esiste una cultura della disumanizzazione e della violenza, può predicarla e sostenerla. Siamo tutti d’accordo nell’affermare che pace e violenza, fiducia e paura abitano nel cuore dell’uomo”. Da qui un invito e un appello: “Il nostro patrimonio spirituale è grande, lavoriamo insieme per curare i mali sociali e culturali del nostro tempo attraverso il dialogo e la cooperazione”.