Expo 2015: le comunità religiose parlano di uomo, creato, lavoro, relazioni interpersonali

Il tema del rapporto tra uomo e creato è stato affrontato, durante l’incontro tra i leader delle principali religioni nella cornice di Expo, dal rabbino della comunità di Milano, Elia Richetti, attraverso la lettura in ebraico del salmo 8: “Il salmo 8 è la manifestazione dello stupore dell’uomo davanti all’immensità del creato e al fatto che nonostante la sua pochezza abbia un ruolo così importante in questo grande quadro dell’universo. Questo evento – ha detto Richetti – è una riflessione a più ampio raggio di quello che è stato il tema generale di Expo. Finora abbiamo parlato soltanto di ciò che riguarda l’alimentazione, adesso parliamo del rapporto dell’uomo con tutto ciò che lo circonda, con il creato, la natura e la società”. Il pastore della chiesa valdese, Giuseppe Platone, ha illustrato il rapporto uomo-lavoro attraverso l’arte di Van Gogh. Per il pastore “Expo ha avuto un valore spirituale. E noi abbiamo voluto stare dentro le contraddittorietà del mercato per lottare contro la povertà”. Mouelhi Mohsen, della Confraternita Jerrahi Halveti, ha affrontato il tema del rapporto uomo-uomini; ha parlato delle missioni profetiche, degli uomini che Dio manda sulla terra come guide all’uomo, per indicare come comportarsi sulla terra. Il tema uomo-corpo è stato toccato mostrando, con l’ausilio delle immagini e delle parole dei sutra, la spiritualità legata al cibo espressa dai monaci buddhisti di diverse tradizioni.

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