SIRIA: FRATE ALSABAGH (PARROCO), "PER I CRISTIANI LA SITUAZIONE È DRAMMATICA" (2)

"Questa situazione ha amareggiato i cuori e creato distanze che prima non esistevano: abbiamo sempre vissuto le diversità nella libertà e nel rispetto totali – spiega frate Ibrahim Alsabagh -. Come Chiesa cerchiamo di stabilire un dialogo e cerchiamo di aiutare tutti, sciiti, sunniti. Quando possiamo, perché le nostre risorse sono davvero limitate. Se una famiglia bussa alla porta perché ha perso la casa, il parroco riesce a trovare una soluzione: se le famiglie sono cento, l’impresa diventa impossibile. Sebbene la Chiesa riceva sostegno, siamo molto deboli e limitati negli aiuti economici, non abbiamo abbastanza da distribuire e ci sentiamo soli". Secondo il frate, "durante questo periodo di immenso dolore e distruzione, i cristiani dimostrano il loro grande valore. Questo male in qualche modo ha purificato gli animi. I ragazzi studiano sui libri durante le vacanze perché non sanno se torneranno a scuola e aiutano le famiglie. Sotto le bombe, le chiese sono gremite: il senso della comunione e della responsabilità è vivo più che mai. Tanti si sono svegliati dall’indifferenza della prosperità: nelle difficoltà, nella Croce, la nostra razza mostra maturità e saggezza". In realtà, chiarisce il frate, "noi cristiani vogliamo essere i mediatori, invece siamo considerati filo governativi e paghiamo il prezzo della nostra scelta".

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