Anche nell’Islam, il tempo della fine ha una data ignota, che conosce soltanto Allah il misericordioso, e che non era nota neanche al Profeta Maometto. Nonostante questo, il Profeta indicò dei segni maggiori e altri minori che erano: “aumento dell’omosessualità”, “trattare i cani come figli”, “segni nel cielo”, “grande terremoto, apertura di una faglia che avrebbe allargato la Terra, allungando il giorno”. Nella storia, poi, si sono susseguite varie predizioni: la prima risale all’anno 989 quando l’avvistamento della cometa di Halley contribuì a diffondere timori escatologici. Il 31 dicembre del 999 era la data temuta da molti cristiani come la fine del mondo. Fu poi la volta di Gioacchino da Fiore che basandosi sui 1260 giorni descritti nell’Apocalisse, predisse il 1260 come data per il compimento di questa Profezia. Venendo a tempi più recenti, il medico e veggente Nostradamus prediceva per il 1999 l’arrivo di un “re del Terrore”, mentre il protestante novantenne Harold Camping, giunse alla conclusione che il 21 maggio 2011 era la data del Giudizio Universale. E infine c’è la temuta data del 21 dicembre 2012 che segna, secondo l’interpretazione del calendario Maya, il passaggio da un’era all’altra ed è preceduta da segni più o meno significativi.” “