L’arcidiocesi palermitana invita ad un voto "consapevole e mosso dall’esame sia dei programmi che delle qualità umane soprattutto della competenza dei candidati". E rivolgendosi a quanti, tra loro, "dichiarano di ispirare i propri programmi politici e le proprie azioni amministrative al magistero della Chiesa cattolica", la Chiesa locale ribadisce che "la misura concreta di tale riferimento non può che risiedere nella costante tensione ad uno stile di vita e ad un agire politico radicati nel Vangelo". L’invito rivolto ai cattolici, invece, è a chiedersi "in che modo una più coerente adesione al Vangelo possa aiutarli, oggi, a cambiare il volto di Palermo". Alla politica viene chiesto "uno sguardo attento ai bisogni degli ultimi e dei più deboli, in accordo con le due parole-chiave della tradizione del pensiero sociale della Chiesa: sussidiarietà e solidarietà". La speranza è che Palermo si apra "all’Europa e al mondo", "rompendo con la logica del privilegio e garantendo effettive scelte di equità e di solidarietà".” “