"Fare luce sulle reti criminali e le loro protezioni che in molte aree del Paese, con minacce ripetute e pesanti, con violenze talvolta, mettono sotto tiro i giornalisti e i loro giornali". È l’appello lanciato oggi dalla Federazione nazionale della stampa (Fnsi) nell’audizione presso la Commissione parlamentare antimafia. "I giornalisti sotto minaccia della criminalità organizzata", informa la Federazione, "subiscono intollerabili disagi che riguardano le loro persone, le loro famiglie e, alla lunga, incidono sulla libera circolazione delle notizie e, quindi, sulla qualità della vita civile. Per questo occorre unire gli sforzi di tutti i soggetti della legalità democratica, dai protagonisti della vita civile all’informazione, alle istituzioni, per promuovere un cultura di rispetto dell’informazione". Il segretario nazionale dell’Fnsi, Franco Siddi, ha proposto alla Commissione antimafia di svolgere audizioni e verifiche regione per regione e in particolare di "valutare alcuni episodi oscuri che destano la massima preoccupazione perché sorge il dubbio che le minacce ai giornalisti possano trovare in qualche realtà editoriale, non molto trasparente od oggetto d’infiltrazioni oscure, terreno fertile. In alcune aree ha aggiunto il tessuto imprenditoriale dell’informazione è debolissimo ed è esposto infatti a un alto rischio d’infiltrazioni mafiose".