Alla comunità internazionale i firmatari dell’Appello chiedono di "attuare un nuovo sistema di governance mondiale, specie per trattare tutte le questioni a carattere transnazionale concernenti l’infanzia (migrazione, tratta, rete di pornografia infantile, vendita di organi…)", e ad "esigere fermamente che le Nazioni rispettino il loro impegno a sostenere per lo 0,7% del loro PIL i Paesi in via di sviluppo". Introdurre "nella loro carta etica o deontologica una riflessione sull’infanzia e l’adolescenza al fine di presentarne un’immagine degna e rispettosa", far risaltare il valore della diversità culturale e "contribuire alla diffusione di una cultura dei diritti dell’infanzia" sono le richieste ai media. "Noi richiamiamo le autorità morali e religiose prosegue il documento – a vegliare sul rispetto della dignità e dei diritti del bambino", a contribuire al dialogo interculturale e interreligioso, a "preoccuparsi sempre più di educare ai valori perché solo questi possono garantire una vita umana e spirituale degna", e a "mostrare il valore di ogni persona umana" e i legami che esistono tra il messaggio etico e religioso ed i diritti dell’uomo.” “