Da ieri e per cinque settimane spot pubblicitari in televisione e inserzioni su stampa, radio e internet: sono queste le iniziative adottate dalla Conferenza episcopale spagnola per invogliare i cittadini a firmare a favore della Chiesa cattolica nella Dichiarazione dei redditi. Iniziative che sono state presentate, ieri a Madrid, in una conferenza stampa, e che si sono rese necessarie perché quest’anno entra in funzione un nuovo modello di assegnazione tributaria, come stabilito in un accordo con il Governo, secondo il quale dal 2008 è eliminata la dotazione preventiva dello Stato, s’incrementa il coefficiente del reddito dallo 0,5 allo 0,7% e si elimina l’esenzione dell’Iva per la Chiesa. "Il finanziamento della Chiesa ha detto mons. Antonio Algora, responsabile del Segretariato per il sostentamento della Chiesa dipenderà esclusivamente da coloro che apprezzano quello che la Chiesa fa e dai cattolici che sanno che con quello 0,7% sostengono i sacerdoti, mantengono i centri parrocchiali e ecclesiali e le attività di apostolato". Per Fernando Giménez Barriocanal, vicesegretario agli Affari economici della Conferenza episcopale spagnola, questo è "l’anno della verità" perché "se nessuno segnerà la casella con la x, la Chiesa non riceverà nulla". Nel 2006 quasi sei milioni di contribuenti hanno firmato a favore della Chiesa.