"La perdita di centralità della tivu e una ‘dieta’ mediale diversificata, il consumo multi-tasking e il passaggio da spettatore a produttore di messaggi e notizie": sono questi secondo Pier Cesare Rivoltella, docente di tecnologie dell’istruzione e dell’apprendimento all’Università Cattolica di Milano, i percorsi informativi dei nostri giorni. Lo ha detto oggi a Roma, presso l’Università Urbaniana, intervenendo al congresso internazionale delle facoltà di comunicazione delle università cattoliche promosso dal Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali. "Tra i fenomeni più evidenti ha aggiunto c’è la ‘demediazione’, cioé la riduzione degli apparati di riferimento, con quel ‘pensiero nomade’ che passa da una e-mail a un blog, da un sito a una emittente, riducendo anche il rischio del ‘pensiero unico’. Accanto alla ‘deprofessionalizzazione’ della comunicazione ha poi detto c’è anche la frantumazione dei discorsi che, specie sulla rete, sono sempre più corti, secchi, minimalisti". Secondo Rivoltella, oggi le piste per la formazione di un bravo comunicatore "devono rispondere a cinque tipi di intelligenza: disciplinare, sintetica, creativa, rispettosa, etica". Lo studioso ha anche sottolineato che "i giovanissimi che usano la rete, nelle chat o sui blog, mostrano una voglia di contatto, di riconoscimento, di tenerezza".