"E’ interesse israeliano – e nostro obbligo in quanto israeliani – prendersi cura e sostenere la presenza cristiana e francescana, il loro contributo economico in campo turistico e quello nel campo della ricerca archeologica nel Paese". Lo ha detto Amnon Ramon, del Jerusalem Institute for Israel Studies (Jiis), nel corso di una giornata di studio dedicata alla Custodia di Terra Santa promossa dal Centro per i rapporti ebraico-cristiani di Gerusalemme, in collaborazione con l’istituto culturale Yad Ben Zvi. L’incontro risale al 2 dicembre ma a darne notizia oggi è la Custodia. "Dagli Accordi di Oslo del 1993 in poi, e particolarmente negli ultimi anni ha spiegato Ramon – si è verificato un cambiamento significativo tra Custodia, da un lato, e Israele ed ebrei dall’altro. La Custodia ha numerose sfide da affrontare: cura delle scuole e delle comunità cristiane, ma anche dei molti religiosi che operano all’interno della Custodia". Sfide che chiamano una collaborazione anche da parte israeliana. Nel suo saluto agli oltre 200 partecipanti alla giornata, tutti israeliani impegnati nel campo dell’educazione, padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, ha illustrato le attività della Custodia, descrivendo anche la cooperazione con le autorità politiche israeliane e palestinesi e sottolineando la dedizione dei francescani verso la popolazione locale e la loro preoccupazione per la gestione dei santuari e la promozione dei pellegrinaggi. ” “