Nel Rapporto di quest’anno, il Cssc ha condotto una ricerca qualitativa sulle "comunità educanti" di scuola cattolica, in scuole e centri di formazione professionale selezionate su tutto il territorio nazionale. Più specificamente, sono state prese in considerazione 4 scuole materne della Fism, 9 istituti della Fidae, 3 centri di formazione professionali della Confap e 4 istituti dei Movimenti. "Per creare una comunità educante si legge nel Rapporto bisogna focalizzare l’azione educativa anzitutto sulla responsabilità personale". Gli allievi, dunque, "vanno coinvolti nella elaborazione delle proposte, nella presa delle decisioni, nella realizzazione delle azioni educative", così come i genitori, mentre i docenti e i dirigenti "sono chiamati a valorizzare la domanda formativa integrandola in un piano efficace di offerta formativa". Oltre ad essere "comunità di apprendimento-insegnamento" che promuove "strategie di apprendimento cooperativo", la scuola come comunità educante "si prende cura degli alunni e ne valorizza la specificità", manifestando loro "vicinanza, empatia, entusiasmo, flessibilità, senso della giustizia, rispetto e amore". La comunità educante non può che essere, infine, una "comunità morale", la cui "strategia principale" consiste nel "garantire un’esperienza diretta dei valori attraverso il reale vissuto della scuola stessa".