KOSOVO: UNGARO (ESPERTO), IL PIANO ONU È "UN BOCCONE DIFFICILE DA MANDARE GIÙ" (2)

A Pristina, intanto, persiste una forte tensione, confermata dai toni accesi registrati: in poco più di una settimana ci sono state già due manifestazioni contro il piano dell’Onu. Questo piano, commenta Ungaro, è "un boccone difficile da mandare giù per il governo di Pristina che deve subire, fra l’altro, il mantenimento del controllo Unmik (la missione Onu nel Kosovo) nella zona nord del Paese, a maggioranza serba e, in particolare, sul tribunale di Mitrovica". Secondo Ungaro, "si va, quindi, delineando una spartizione de jure del Kosovo, mantenendo come linea di demarcazione fra il Kosovo stesso e la Serbia il fiume Ibar". Ora, aggiunge, "sarà interessante vedere come si attuerà la collaborazione fra Unmik e Eulex e quale destino avrà l’Ico, l’organismo che avrebbe dovuto garantire l’applicazione del Piano Ahtisaari". Intanto, prosegue l’esperto, "fra i governanti kosovari, dopo l’euforia seguita all’indipendenza, si va facendo strada la sindrome dell’abbandono: sono in molti a Pristina a sentirsi traditi dall’atteggiamento degli Stati Uniti e di parte dei Governi dell’Unione europea tanto pronti ad appoggiare, ieri, l’indipendenza del Paese balcanico quanto, oggi, a prenderne le distanze. Ma in questi mesi, le strade di Pristina sono passate per Georgia e Ossezia, con le conseguenze sotto gli occhi di tutti".