DISABILITÀ: CONVENZIONE ONU; P. SGRECCIA, "SERVE UN’ADEGUATA RIFLESSIONE ANTROPOLOGICA"(2)

La Convenzione, spiega Sgreccia analizzandone l’impianto, "elabora in dettaglio i diritti delle persone con disabilità; diritti civili e politici, accessibilità, partecipazione, diritto all’educazione, alla salute, al lavoro e alla protezione sociale". Soprattutto, "riconosce che un cambiamento di atteggiamento nella società p indispensabile per consentire alle persone con disabilità di raggiungere la piena eguaglianza". In particolare, per l’esperta nella Convenzione Onu "è riproposto il modello biopsicosociale di disabilità che evidenza la relazionalità dell’essere umano e l’importanza della rete sociale per integrare le proprie specifiche e diverse abilità, richiamando, in questo modo, il diritto per tutti di vivere nel mondo". "Questo modi di pensare – conclude Sgreccia – implica anche che, se un individuo non è in grado di svolgere le attività nei modi più comuni a causa di una menomazione, la società deve organizzare il funzionamento dell’ambiente sociale, educativo e politico in modo tale da rendere quelle capacità disponibili a questo individuo". In questa accezione, conclude Sgreccia , "la disabilità è un’esperienza ‘universale’ che non può essere definita se non in rapporto al contesto di vita della persona e qualunque persona in qualunque momento della vita può avere una condizione di salute che, in un contesto sfavorevole, diventa disabilità". ” ” ” “