Veniamo a qualche dato. Circa la metà del campione "esprime un desiderio di cambiamento", che però fa paura ad un buon 40% degli adolescenti, per il timore di "compiere scelte sbagliate". Inoltre, fa paura la solitudine e il rischio di non essere amati. Il ruolo fondamentale attribuito alle relazioni amicali, invece, emerge in forma evidente nel "tempo libero", dove gli amici sono considerati come la "priorità" (60,3%). Sul piano valoriale, poi, colpisce il forte riferimento al credere in Dio e al sentirsi appartenenti ad un’esperienza religiosa (indicata per lo più in quella cristiano-cattolica). La famiglia è vissuta come un ambiente di cui gli adolescenti si dichiarano "soddisfatti" (63,7%) e sentono la loro opinione considerata. La scuola è, invece, il contesto percepito criticamente dal 56,4% dei rispondenti ed il 60,7% ritiene che la propria opinione sia considerata poco o per nulla dai professori. Ma qual è l’identità che emerge dall’indagine? "I nostri adolescenti spiega Stefano Cacciamani, curatore della ricerca – mostrano una tensione positiva al cambiamento e attribuiscono un valore importante alle relazioni con i coetanei e con gli adulti: proprio questi ultimi sono percepiti come interlocutori ai quali si richiede un confronto costruttivo basato sull’autenticità e su solidi valori".” “