"Ogniqualvolta il fedele vede l’opportunità o la necessità di esprimere il suo pensiero intorno a una questione che riguarda la vita della Chiesa, ha diritto e dovere di farlo". Lo ha detto il card. Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano, nella prolusione dal titolo:" Chiesa e democrazia: analogia e differenze" – tenuta oggi in occasione del "Dies Academicus" dello Studium Generale Marcianum, che quest’anno coincide con l’inaugurazione della Facoltà di Diritto Canonico San Pio X di Venezia. "Oggi ha detto Bertone – molti si pongono la domanda se esiste davvero nella Chiesa la possibilità di manifestare il proprio pensiero". Secondo il Codice di diritto canonico, "scienza, competenza e prestigio" di alcune categorie di fedeli comportano il "dovere" di intervenire, "quando il proprio intervento può contribuire a comprendere meglio un problema, a delineare con più precisione una situazione". Per quanto riguarda poi i rapporti tra i laici e la gerarchia, nella Lumen Gentium "viene espressamente raccomandato ai sacri pastori di servirsi volentieri del prudente consiglio dei laici, di considerare attentamente le loro richieste e i loro desideri", promuovendo così nei laici "la crescita del senso di responsabilità nel partecipare alla vita e alla missione della Chiesa", e nei pastori "una più chiara conoscenza" nelle questioni "più specificatamente temporali".” “