CHIESA E MEDIA: MONS. BETORI, L’IDENTIKIT DELL’"ANIMATORE DELLA CULTURA E DELLA COMUNICAZIONE".

"Professionalità, competenza, capacità di leadership". Sono queste le caratteristiche salienti dell’"animatore della cultura e della comunicazione". A delinearne l’identikit è stato oggi mons. Giuseppe Betori, segretario generale della Cei, intervenendo al convegno dell’Anicec in corso in questi giorni a Roma. "L’animatore della comunicazione e della cultura è un laico della comunità cristiana", ha ricordato Betori, soffermandosi sulla "tipicità della sua fisionomia ecclesiale", che dà luogo ad una vera e propria "ministerialità". "Si tratta per voi e per la Chiesa – ha spiegato, infatti, il segretario generale della Cei – di una scommessa educativa, nel senso che siete chiamati a pensare all’uomo e ai suoi dinamismi dentro i processi di maturazione. In sostanza, siete chiamati a riformulare gli obiettivi educativi selezionando le risorse disponibilità in vista di un progetto di animazione". "Nessuno di voi è un comunicatore solitario", ha puntualizzato Betori, definendo i nuovi animatori pastorali "uomini e donne al servizio della Chiesa, capaci di fedeltà alla tradizione e di rinnovamento negli scenari attuali". "Non è questo il tempo del minimalismo pastorale e della pigrizia", ha concluso Betori, esortando le parrocchie, "nell’ottica di una pastorale integrata", ad un "rinnovato atteggiamento di comunicazione secondo la dinamica della missione".

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