Dopo aver ricordato "quanto significativa sia la professionalità e importante la testimonianza che i consacrati sanno profondere", operando in ambienti come scuole, ospedali, parrocchie, i vescovi proseguono nel messaggio sulla vita consacrata, affermando che queste presenze "divengano sempre più qualificate e nel contempo sostenute da forti motivazioni di fede. È infatti spesso nei luoghi in cui i consacrati operano, e attraverso di loro, che gli uomini e le donne del nostro tempo trovano l’occasione opportuna di incontrare un segno della presenza cristiana". La vita consacrata dice il messaggio "è ordinata proprio a essere ‘segno’ del regno dei Cieli". Ciò vale prosegue il messaggio anche per "quelle donne e quegli uomini che vivono la loro consacrazione nella secolarità, e anche quelle donne appartenenti all’Ordine delle vergini, o quelle vedove e quei vedovi che ‘mediante il voto di castità perpetua quale segno del Regno di Dio, consacrano la loro condizione per dedicarsi alla preghiera e al servizio della Chiesa’". Verso la fine del testo, i vescovi affermano ancora che "questa caratteristica della loro consacrazione però non sminuisce l’importanza di quanto compiono, perché non vi è differenza, per chi offre la vita a Dio e al prossimo, tra il tempio e la casa".