“Nell’eleggere il Papa i conclavisti” devono “semplicemente chiedersi chi di loro ama di più Gesù”. E’ un passaggio dell’omelia che il vescovo di Como, mons. Alessandro Maggiolini, ha tenuto ieri 4 aprile, festa dell’Annunciazione, in cattedrale durante la messa in suffragio di Giovanni Paolo II. Esortando a non “cedere né all’impeto di una canonizzazione affrettata, né, tanto meno, all’acredine di una critica ingenerosa”, mons. Maggiolini ha osservato che di fronte allo smarrimento della Chiesa, priva di quella “sua guida visibile e universale che è il Papa” il sì’ di Maria “sta sullo sfondo a consolare i fedeli”. Giovanni Paolo II “ha pilotato con mano sicura la barca di Pietro tra i flutti della storia; ha esortato al coraggio dandone per primo l’esempio, ha proiettato la Chiesa nel terzo millennio invitandola a ‘prendere il largo'”: così mons. Mariano De Nicolò, vescovo di Rimini. Per mons. Giuseppe Chiaretti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente Ceu, “in questo momento ci sentiamo tutti più poveri”. Del Papa mons. Chiaretti ricorda, tra l’altro, il suo essersi “fatto messaggero di speranza tra i terremotati di Norcia (1980) e di Assisi-Foligno (1998) e tra gli operai della Terni (1981)”, ma anche la proposta del “dialogo e della riconciliazione tra le religioni per la pace (Assisi 1986-2002)”. Per ricordare il Papa, conclude Chiaretti, “il 10 aprile, nella cattedrale di Perugia, si svolgerà una preghiera di ringraziamento”. “Dopo che Giovanni Palo II ha parlato al cuore di ogni uomo il silenzio degli ultimi giorni è stato parola eloquente che resta impressa nel profondo della coscienza” ha dichiarato mons. Salvatore Nunnari, arcivescovo di Cosenza-Bisignano (segue)