Parlamento europeo
“Un premio per la cultura dell’accoglienza di fronte al fenomeno migratorio”. Così don Virginio Colmegna, presidente della Fondazione Casa della carità di Milano, al Sir sul premio ricevuto a Bruxelles come “Cittadino europeo dell’anno” dal Parlamento europeo. “È un riconoscimento che va soprattutto agli ospiti e agli operatori – ha aggiunto -. Permette di aprire le porte alla speranza, alla capacità di riscoprire che si può e si deve continuare ad accogliere secondo l’insegnamento di Papa Francesco e di respirare un’aria culturale, un linguaggio diverso che non è quello rancoroso, ma è quello della tenerezza che consegna a noi un gran bisogno di regole, di capacità”. Il sacerdote segnala che “l’accoglienza produce coesione sociale a differenza di coloro che vogliono continuamente riprodurre irregolarità”. E parlando ancora del premio lo considera “un grande dono”, per questo “l’ho accolto e mi ha reso molto contento”. A proposito del fenomeno migratorio, don Colmegna lo considera “una sfida grande che interroga profondamente la Chiesa per il suo compito di annunciare il Vangelo e di stare nel mondo di oggi”. “L’accoglienza non è solo buonismo o azioni di volontariato. Le comunità cristiane devono vivere il messaggio del Papa non devono solo citarlo”.