Vieni e vedi

Domani è la 55a Giornata delle Comunicazioni Sociali e noi non possiamo ovviamente stare in silenzio. Tante cose potremmo scrivere sui media in generale e sui nostri diocesani in particolare: il settimanale, la radio, i diversi siti. Diciamo che la Chiesa di Crema non è messa male come mezzi di comunicazione, anzi è una della più fornite! Una che ha quindi più voce di tante altre, silenziate dalle chiusure!

foto SIR/Marco Calvarese

Domani è la 55a Giornata delle Comunicazioni Sociali e noi non possiamo ovviamente stare in silenzio. Tante cose potremmo scrivere sui media in generale e sui nostri diocesani in particolare: il settimanale, la radio, i diversi siti. Diciamo che la Chiesa di Crema non è messa male come mezzi di comunicazione, anzi è una della più fornite! Una che ha quindi più voce di tante altre, silenziate dalle chiusure!
Lasciamoci allora ispirare dal tradizionale messaggio del Papa che quest’anno ha come titolo Vieni e vedi. Comunicare incontrando le persone dove e come sono. Francesco invita i giornalisti a “consumare le suole delle scarpe” e andare in mezzo alla gente per raccontare la loro vita. Insomma non accontentarsi di stare al computer e riciclare informazioni di agenzia, facendo una sorta di informazione fotocopia. È quello che spesso succede nei giornali nazionali.
Noi che scriviamo giornali locali, non possiamo trovare sulle agenzie le informazioni, ad esempio, dei nostri piccoli paesi e dobbiamo andarcele a cercare… in mezzo alla gente. Insomma qui da noi si consumano ancora le suole delle scarpe. Andare in mezzo alla gente permette di fare un’informazione corretta che racconti quanto davvero c’è e succede. Ma non solo: c’è anche il rischio di uniformità non solo nell’informazione, ma anche nel pensiero su tematiche, spesso
ideologiche, che gruppi di potere vogliono far passare, con il pretesto di favorire una maggior libertà e rispetto altrui, rischiando di provocare il contrario. E anche qui, tutti i media si adeguano al
“pensiero comune”… al cosiddetto “politicamente corretto” che è molto “in”! Guai a discostarsene!
In questo caso bisogna avere il coraggio di essere veramente liberi. Basta omologarsi al pensiero del più forte! A noi tocca “consumare le scarpe” per andare a sentire la gente come la pensa e ad ascoltare anche coloro che cercano di ragionare con la propria testa.
Ultima cosa. Papa Francesco accenna anche alla questione dei social. Questione oggi veramente decisiva. Se i social sono vicini alla gente e le notizie vengono spesso dalla stessa base, il loro grande rischio è l’inaffidabilità. L’esplosione delle così dette fake news, cioè delle “bufale” (il termine italiano è molto più simpatico!) mirate a precisi scopi e interessi, è preoccupante e destabilizzante.
Ecco allora un altro grande compito dei nostri media: quello di essere punto di riferimento affidabili in mezzo ad un mare magnum di informazioni che non è possibile verificare e ti possono essere nemiche.

(*) direttore de “Il Nuovo Torrazzo”

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