I nostri anziani, da proteggere e amare

Ci attende un’altra Pasqua nel segno del Covid-19. E’ la seconda consecutiva, dopo quella del 2020 quando eravamo nel pieno del lockdown più duro per far fronte alla prima ondata di contagi. A distanza di un anno, lo scenario non sembra purtroppo cambiato. Siamo ripiombati in zona rossa, dopo un nuovo preoccupante aumento di casi. In attesa che la campagna vaccinale prenda finalmente i ritmi che tutti ci attendiamo, è giusto rivolgere le nostre attenzioni a chi avrà bisogno di noi in particolare nei prossimi giorni di festa. Il pensiero va prima di tutto ai nostri anziani.

foto SIR/Marco Calvarese

Ci attende un’altra Pasqua nel segno del Covid-19. E’ la seconda consecutiva, dopo quella del 2020 quando eravamo nel pieno del lockdown più duro per far fronte alla prima ondata di contagi. A distanza di un anno, lo scenario non sembra purtroppo cambiato. Siamo ripiombati in zona rossa, dopo un nuovo preoccupante aumento di casi. In attesa che la campagna vaccinale prenda finalmente i ritmi che tutti ci attendiamo, è giusto rivolgere le nostre attenzioni a chi avrà bisogno di noi in particolare nei prossimi giorni di festa. Il pensiero va prima di tutto ai nostri anziani. La loro fragilità, fisica e psicologica, è stata drammaticamente evidenziata dalla pandemia. Sono ancora le persone più avanti negli anni a pagare il prezzo più caro per il Coronavirus. Il Vescovo Corrado, nel suo messaggio per la Settimana Santa e la Pasqua (che potete leggere su questo numero de “il Ticino”), ha rivolto loro un significativo passaggio della sua riflessione: “Penso poi agli anziani, talvolta soli nelle loro case, oppure ospiti nelle residenze socio-assistenziali o in altre strutture di cura e di accoglienza. Da troppo tempo sono isolati, per evitare il contagio, eppure hanno bisogno di tornare a incontrare i propri cari, con le dovute precauzioni. Mi auguro che nelle prossime settimane il proseguimento della vaccinazione dei nostri anziani vada avanti celermente e presto possano ricevere la visita e rivedere il volto di qualche familiare”. Se vogliamo dare un senso alla nostra Pasqua, pur nella stanchezza di questo difficile momento, regaliamo un sorriso ai nostri anziani.

(*) direttore “Il Ticino” (Pavia)

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