Mattarella sceglie Draghi. A ciascuno la sua responsabilità

Prima che riuscissero a svuotare di significato anche la parola responsabilità, è intervenuto il presidente della Repubblica. Si è spinto in campo aperto, ha preso per mano quel vocabolo e l’ha riportato a casa. Fatto. Sergio Mattarella, ancora una volta, è corso ai ripari. Davanti allo spettacolo indecoroso di una crisi di Governo aperta da Matteo Renzi al momento sbagliato, il capo dello Stato è ricorso a tutta la sua saggezza (e, immagino, a tutta la sua pazienza) e martedì sera si è presentato agli italiani dicendo, sostanzialmente, questo: siamo nel bel mezzo di una pandemia, ogni giorno muoiono centinaia di persone, dobbiamo concludere la campagna vaccinale, a marzo viene meno il blocco dei licenziamenti, è necessario essere pronti a utilizzare gli enormi finanziamenti elargiti dall’Europa, serve un Governo che prenda decisioni, andare alle elezioni adesso sarebbe un suicidio.

Prima che riuscissero a svuotare di significato anche la parola responsabilità, è intervenuto il presidente della Repubblica. Si è spinto in campo aperto, ha preso per mano quel vocabolo e l’ha riportato a casa. Fatto. Sergio Mattarella, ancora una volta, è corso ai ripari. Davanti allo spettacolo indecoroso di una crisi di Governo aperta da Matteo Renzi al momento sbagliato, il capo dello Stato è ricorso a tutta la sua saggezza (e, immagino, a tutta la sua pazienza) e martedì sera si è presentato agli italiani dicendo, sostanzialmente, questo: siamo nel bel mezzo di una pandemia, ogni giorno muoiono centinaia di persone, dobbiamo concludere la campagna vaccinale, a marzo viene meno il blocco dei licenziamenti, è necessario essere pronti a utilizzare gli enormi finanziamenti elargiti dall’Europa, serve un Governo che prenda decisioni, andare alle elezioni adesso sarebbe un suicidio.
Mattarella, nel pieno rispetto delle istituzioni, ha prima percorso la via politica alla soluzione dell’empasse, dopo, avendo verificato che il tentativo di Roberto Fico, presidente della Camera, è andato a vuoto e che, anche davanti a una seconda possibilità, le forze di maggioranza non sono giunte a un accordo, ha convocato Mario Draghi. Il suo compito è di formare un esecutivo di alto livello che possa traghettarci fuori dall’emergenza sanitaria, sociale ed economica: mentre scrivo, Draghi ha accettato con riserva e capiremo nelle prossime ore cosa accadrà.
Il ricorso alle urne oggi significherebbe perdere mesi preziosi per vincere la battaglia contro il Covid. Vale per qualsiasi consultazione: anche le Amministrative, dunque, saranno posticipate? Chi si appella alla sovranità degli italiani – sacrosanta – è fuori dal tempo e fuori tema. Giuseppe Conte, che ha tentato nell’ultimo anno di arginare la situazione, e spesso lo ha fatto con dignità, non sarà più presidente del Consiglio. Le forze politiche, indistintamente, sono chiamate a dare prova di serietà e di buon senso. Lo stesso Mattarella, in qualche modo, le ha smascherate e le ha messe faccia a faccia con i loro doveri. Saranno capaci di responsabilità? Sia a sinistra sia a destra, nel recente passato, hanno fatto e disfatto per svilire e sbeffeggiare una parola così sacra. Hanno lasciato cadere nel vuoto gli appelli alla ragionevolezza che sono venuti da due direzioni: dal Quirinale e dalla Chiesa, cioè dalla Cei, non più tardi dell’ultimo Consiglio Permanente. Lo avevamo scritto su questo giornale: il cardinale Gualtiero Bassetti aveva detto: «Auspichiamo che la classe politica collabori al servizio dei cittadini, uomini e donne, che ogni giorno, in tutta Italia, lavorano in operoso silenzio». Lo hanno ascoltato? Manco per idea. E, sempre su questo giornale, avevamo previsto che il probabile Conte ter si sarebbe tramutato in un governicchio. Siamo stati facili profeti, cosa che, per deformazione professionale, ci riesce anche bene.
Ora non so con chi Draghi costruirà un Governo con numeri solidi per tirare avanti qualche mese. So che con lui la reputazione dell’Italia aumenterà (già mercoledì mattina la Borsa dava segnali di forte ripresa), che guarderà al bene dei cittadini, che si impegnerà fino in fondo. Ognuno si assuma la propria responsabilità: giovani, studenti, insegnanti, impiegati, genitori, preti, direttori di giornale, santi, poeti e navigatori. Se non ci siete più abituati, fatevi un ripasso veloce riascoltando le parole del capo dello Stato.

(*) direttore “Il Popolo” (Tortona)

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