Solo i credenti hanno la capacità di saper guardare oltre

Ci voleva la pandemia per far cadere le illusioni e i pressapochismi. Il male invisibile tocca tutto il mondo con lutti e sofferenze come in una guerra, più forte e più veloce della globalizzazione. E nel colpevole silenzio sui Paesi poveri, l’attenzione di giornale e televisioni si concentra sui Paesi più ricchi, colpiti allo stesso modo degli altri. La falce della Morte non fa distinzioni. Ma non si dimostrano fragili solo le economie dei capitalismi e mercantilismi egoisti e senz’anima: la crisi tocca proprio l’intimo dell’anima di ogni uomo, riemergono le domande antiche e tante volte disattese o a cui ci si è accontentati di mezze risposte.

foto SIR/Marco Calvarese

Ci voleva la pandemia per far cadere le illusioni e i pressapochismi. Il male invisibile tocca tutto il mondo con lutti e sofferenze come in una guerra, più forte e più veloce della globalizzazione. E nel colpevole silenzio sui Paesi poveri, l’attenzione di giornale e televisioni si concentra sui Paesi più ricchi, colpiti allo stesso modo degli altri. La falce della Morte non fa distinzioni. Ma non si dimostrano fragili solo le economie dei capitalismi e mercantilismi egoisti e senz’anima: la crisi tocca proprio l’intimo dell’anima di ogni uomo, riemergono le domande antiche e tante volte disattese o a cui ci si è accontentati di mezze risposte.
Anche nella Chiesa sono cadute le illusioni dei rinvii, dell’incapacità di analisi e di radicalità di cambiamenti, degli entusiasmi momentanei di eventi di massa; e ci confrontiamo con angoscia a funzioni solenni con le chiese vuote, con lo sgretolamento di consolidate presenze a devozioni tradizionali coinvolgenti: e proviamo l’esperienza della nudità della fede che senza illusorie mediazioni può solo ritrovarsi nel Crocifisso-Risorto.
In questa purificazione personale e comunitaria, in cui è essenziale la docilità alla guida dello Spirito nella fedeltà alla e con la Chiesa guidata dal Santo Padre e da ogni Vescovo, con umiltà continuiamo il cammino di conversione; e agli scoraggiati, incerti e delusi, l’offerta della proposta radicale della fede perché attraverso questa prova si rinnovi la comunità cristiana in profondità, nella qualità e anche nel numero.
Anche se non più maggioranza numerica, il cristianesimo è storicamente la più grande e formidabile attuazione, esperienza e proposta, per guidare il progetto di rinnovamento anche civile nella nostra Diocesi, nel nostro Paese, in Europa e nel mondo. È una responsabilità e un privilegio storico immenso.
Con l’aiuto di Dio ce la possiamo fare. Ma per recuperare gli errori di decenni, ci vorranno altrettanti decenni per riportare Dio a chi lo ha smarrito. E non possiamo perdere nessuna occasione e nessuno strumento di comunicazione per portare verità, cultura, Vangelo, carità, misericordia e speranza.

(*) direttore “La Vita Casalese” (Casale Monferrato)

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