Fiducia e cura

Le restrizioni che hanno accompagnato le festività natalizie sembrano destinate a prolungarsi ancora per alcuni fine settimana, pur nell’alternanza tra i vari colori; e d’altra parte, in modo speciale anche nel nostro Veneto, la morsa della pandemia non sembra allentarsi, nonostante le varie misure, che alcuni ora sottolineano dovevano essere ancora più stringenti. Il nuovo anno, occorre riconoscere, non è cominciato sotto buoni auspici; ed anche le altre nazioni europee non se la passano meglio.

foto SIR/Marco Calvarese

Le restrizioni che hanno accompagnato le festività natalizie sembrano destinate a prolungarsi ancora per alcuni fine settimana, pur nell’alternanza tra i vari colori; e d’altra parte, in modo speciale anche nel nostro Veneto, la morsa della pandemia non sembra allentarsi, nonostante le varie misure, che alcuni ora sottolineano dovevano essere ancora più stringenti. Il nuovo anno, occorre riconoscere, non è cominciato sotto buoni auspici; ed anche le altre nazioni europee non se la passano meglio. Uno sguardo più ampio, ad occidente e ad oriente, come pure al sud, lascia spazio a valutazioni differenti; ma spesso, specie in alcuni paesi particolarmente tormentati, la pandemia aggrava situazioni già di per sé problematiche e persino intollerabili. L’annuncio e l’avvio del vaccino hanno sollevato un po’ gli animi; ma i tempi e i quantitativi sembrano ancora da definire ed ora la questione, particolarmente in Italia, è quella di organizzare al meglio, come ampiezza e tempestività, la campagna vaccinale. Purtroppo si accusano già dei ritardi, mentre si deve ad ogni costo evitare una terza più drammatica ondata. Il governo si è affrettato a varare un nuovo decreto che prolunghi quello di Natale intanto fino a metà mese. Ma proprio il governo è chiamato a offrire più chiarezza e maggiori sicurezze, mentre la sua tenuta sembra sempre più a rischio. Il messaggio del capo dello stato ha evidenziato chiaramente che non è questo il tempo della ricerca di vantaggi di parte, ma tempo di impegno comune e di ricostruzione. Sorprende che chi avrebbe dirette responsabilità si dedichi invece a minare la maggioranza. Di tutto il Paese ha bisogno ora tranne che di una crisi di governo… Il quadro, dunque, in questo inizio d’anno si presenta preoccupante a vari livelli. Eppure è necessario più che mai nutrire sentimenti di fiducia e di speranza. Occorre evitare – come andiamo ripetendoci – che la giusta preoccupazione si trasformi in ansia o addirittura in angoscia. Affrontare la situazione con sguardo realistico, ma anche con la consapevolezza che, con la volontà e l’impegno di tutti, si può porre rimedio alle falle più pericolose per la navigazione della barca-Paese. A cominciare, si direbbe, da un piano preciso di approvvigionamento e somministrazione del vaccino. Ma, ancor prima, con una maggiore coerenza e coesione, da parte di maggioranza e opposizione, nella gestione della cosa pubblica. E contestualmente attraverso un senso civico che coinvolga davvero tutti i cittadini nella propria responsabilità personale, senza pretese di sconti o scorciatoie. E’ chiaro che dobbiamo “resistere” ancora alcuni mesi, come è chiaro che il prezzo di questi mesi, unito a quello dei mesi precedenti, si rivelerà salato. Ma ci sono ancora molte risorse a cui poter fare ricorso per una necessaria ricostruzione: oltre ai fondi europei da amministrare con oculatezza, la capacità di tenuta e di resilienza di molte aziende italiane come pure la tenacia e la forza delle famiglie e delle persone. Importante è appunto uno sguardo di fiducia nel futuro, che non deve mancare, nonostante tutto. In questa lunga battaglia, che dobbiamo portare avanti anche nel 2021, vogliamo sostenerci a vicenda proprio con quell’atteggiamento della “cura” reciproca che il papa ha raccomandato nel messaggio di capodanno come “cultura” da promuovere per costruire pace tra noi e con tutti.

(*) direttore “Nuova Scintilla” (Chioggia)

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