Un’estate speciale

Nella tarda serata di martedì il premier ha incassato il sì del Senato (con 157 voti a favore e 125 contrari) sulla proroga dello stato di emergenza fino al 31 ottobre. Una proroga necessaria, secondo Conte, poiché, anche se circoscritto, il virus circola ancora; e inoltre - ragionava il Presidente del Consiglio nel presentare la sua richiesta -, senza voler drammatizzare, solo questi “poteri speciali” permettono di accelerare provvedimenti e normative urgenti in vari ambiti essenziali alla ripresa e alla vita stessa del Paese.

(Foto ANSA/SIR)

Nella tarda serata di martedì il premier ha incassato il sì del Senato (con 157 voti a favore e 125 contrari) sulla proroga dello stato di emergenza fino al 31 ottobre. Una proroga necessaria, secondo Conte, poiché, anche se circoscritto, il virus circola ancora; e inoltre – ragionava il Presidente del Consiglio nel presentare la sua richiesta -, senza voler drammatizzare, solo questi “poteri speciali” permettono di accelerare provvedimenti e normative urgenti in vari ambiti essenziali alla ripresa e alla vita stessa del Paese. Tra questi il bonus assunzioni, la proroga dello smart working, la sospensione delle tasse, oltre alle normative su stadi e spettacoli e le decisioni su scuola ed elezioni… Quella che si prospetta per il governo, a cavallo tra l’estate e l’autunno, è una stagione quanto mai impegnativa e c’è da augurarsi che sappia farvi fronte, per quanto le opposizioni gridino a metodi “liberticidi”. Nel frattempo per non pochi italiani si apre un periodo tradizionalmente caratterizzato dalle “ferie”, anche se molti non le faranno proprio, vuoi per carenza di risorse, vuoi perché, per molte aziende, anche artigianali o familiari, occorre recuperare il tempo perduto nel lockdown; o vuoi perché – e ci riferiamo agli operatori turistici – proprio questo è il periodo in cui si lavora (o si dovrebbe lavorare) di più. E’ anche il periodo segnato dalle “vacanze” scolastiche, che quest’anno tuttavia suonano piuttosto vaghe dopo i tanti mesi di chiusura degli istituti… Fatto sta che, comunque, l’estate porta con sé, e suscita in tutti, una certa propensione al riposo, alla pausa, allo “stacco” dalle attività ordinarie per ricercare una qualche forma di recupero di energie fisiche e spirituali. Il clima favorisce questa parentesi e non mancano certo coloro che approfittano per ritagliarsi giorni di relax e di svago o per realizzare, dopo tanta astinenza, almeno qualche (breve) viaggio o un po’ di villeggiatura. Al mare – come ci auguriamo per gli operatori turistici del nostro litorale che attendono come manna dal cielo se non proprio gli stranieri almeno gli italiani – o sui monti, o al lago o nelle città d’arte (anche qui, compresa la nostra…). Pur nelle ristrettezze imposte dalla pandemia ancora incombente e con l’annullamento o la netta riduzione di feste, c’è indubbiamente voglia di muoversi e di incontrarsi. In questa estate speciale si aggiunge, appunto, una maggior sete di “rigenerazione interiore” che ci liberi dall’ansia accumulata nei mesi precedenti, ma che, allo stesso tempo, tenga vive le domande, suscitate da quei drammatici eventi, su noi stessi, sul senso della vita e della morte, sul valore imprescindibile delle relazioni, sugli altri, vicini e lontani; come pure sul rapporto con l’ambiente, sui valori e sui limiti della socialità, sul lavoro e sulle povertà; in altre parole, sul presente e sul futuro. E non trascuriamo in questa estate l’incontro con Dio, che anzi può esserci talora facilitato dall’apertura delle chiese fino a tardi, riscoprendo la forza rigenerante della preghiera, come il vescovo ci raccomanda.

(*) direttore “Nuova Scintilla” (Chioggia)

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