La musica e il silenzio

Quante volte ci è capitato e ci capita di dire che un brano musicale è diventato la colonna sonora di un momento speciale, la colonna sonora di un’estate, di un amore, di un’intera vita. Colonna sonora è tecnicamente quella parte a lato della pellicola in cui vengono incisi i suoni, ma - a ben vedere - il significato di colonna in senso architettonico si adatta ancora meglio.

Quante volte ci è capitato e ci capita di dire che un brano musicale è diventato la colonna sonora di un momento speciale, la colonna sonora di un’estate, di un amore, di un’intera vita. Colonna sonora è tecnicamente quella parte a lato della pellicola in cui vengono incisi i suoni, ma – a ben vedere – il significato di colonna in senso architettonico si adatta ancora meglio. La colonna sonora “sorregge” il fi lm, dona profondità, senso, anima, profumo alle immagini. Chi scrive musica per un fi lm ci aiuta ad entrare in quella storia a rimanerne intrisi. Musica e immagini diventano un tutt’uno e noi con loro. Chi riesce in questo miracolo è un artista e come i
grandi artisti è capace di guardare oltre. Ennio Morricone era uno di questi, forse il più grande di tutti. La sua grandezza e la sua potenza traevano forza dall’essere sofisticato ed elegante, ma al tempo stesso popolare e umile. Contemporaneo e classico al tempo stesso, “pop” nell’accezione più alta del termine, ha saputo arrivare a tutti. La genialità unita alla sua “normalità” lo hanno fatto amare. La sua ultima lezione di musica e di vita sta nelle
parole che lui stesso ha lasciato prima di morire in quella lettera/saluto dove dice “Non voglio disturbare”. In un mondo di disturbatori, urlatori, spacciatori di violenze e seminatori di disarmonia, le ultime parole suonano come una delle sue più belle armonie. Lo ricorderemo ogni volta che riguarderemo una pellicola di Sergio Leone, o ci faremo trasportare dalle atmosfere di Mission o faremo un viaggio nel Novecento e nei mille altri
suoi mondi. Non ci dilunghiamo e lasciamo spazio ai grandi esperti di musica che sicuramente sapranno trovare le parole adatte per raccontare le opere di Morricone, consapevoli che le parole spesso non bastano e talvolta invece sono superfl ue. Ieri a Trastevere è comparso un murales che riprende una sua foto in cui tiene l’Oscar in mano e con l’altra invita al silenzio. Proprio lui che ha dato voce alle immagini ci dice che talvolta il silenzio è la migliore musica. Anche in questo… un grande.

(*) direttore “La Fedeltà” (Fossano)

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